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Protesta Coldiretti, Maellaro: siamo vittime di aumenti

C’era anche un nutrito gruppo di allevatori e agricoltori nocesi alla manifestazione svoltasi ieri mattina in Piazza Prefettura a Bari. Circa un centinaio di agricoltori e allevatori nocesi si sono diretti nel capoluogo pugliese per prendere parte alla manifestazione collettiva organizzata da Coldiretti Puglia per catalizzare l’attenzione della politica regionale e delle istituzioni sul difficilissimo momento che sta attraversando tutto il settore primario compreso il florovivaismo e il settore ittico.

Dagli aumenti di produzione viva dei comparti zootecnico, florovivaistico e agricolo, al blocco di import e export per via del conflitto ucraino, all’aumento spropositato del carburante, quello del settore è uno dei momenti più bui degli ultimi anni.

Siamo vittima di una serie di aumenti dei costi di produzione per tutto il comparto – spiega al NOCI gazzettino Onofrio Maellaro presidente coldiretti Noci - dalla produzione di grano, ortaggi e florovivaismo, tra cui 40% costo materie prime sui mangimi con impennata dopo l’avvio del conflitto russo-ucraino, al gasolio agricolo che da 0.70€/l è arrivato a costare oltre 1.00€/l, mettendo a serio rischio il riscaldamento di serre, ai concimi aumentati di circa il 140%. Di contro non v’è un aumento delle vendite e dei prezzi di vendita al pubblico, i mercati sono fermi, e molti stanno lavorando sottocosto”. Numeri impietosi che le istituzioni non possono far finta di non vedere e che ad oggi, stima Coldiretti, ha portato alla chiusura di circa un terzo delle aziende che costituiscono il sistema Stalla Puglia.

Cosa chiedete alle istituzioni?

Chiediamo che vengano posti in essere una serie di provvedimenti tra cui i contratti di filiera per cui vengano stanziate e ripartite equamente le risorse”.

Alla manifestazione barese ha preso parte anche l’assessore Natale Conforti che ha espresso solidarietà ad allevatori ed agricoltori nocesi e del sud-est barese. Nel suo intervento, il delegato dell’amministrazione Nisi, ha sottolineato le criticità del territorio rurale nocese ivi compreso la viabilità, e quindi la difficoltà nel raggiungere le masserie e collegarle alle arterie principali, e l’approvvigionamento dell’acqua ancora carente in molte strutture zootecniche con un costo che va ad aggravare sul bilancio dell’attività.        

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